Alla cortese att.ne della Redazione online di …………………………………………………….
Alla cortese att.ne della Redazione cartacea di …………………………………………………….
OGGETTO: Castelli Romani, Rocca di Papa, località Monte Cavo – Il vergognoso scandalo (finora taciuto) della devastazione dell’area nota per il suo altissimo valore storico – archeologico (di proprietà I.D.A. – Gruppo Caltagirone) causata dalla presenza di numerosissime emittenti abusive, tra le quali spicca il ripetitore di Mediaset gravante direttamente sull’area del celebre tempio di Giove Laziale.
Gentili Redazioni, premesso che:
le fonti antiche sono concordi nell’affermare che sul Monte Albano (oggi Monte Cavo) ha avuto origine la Civiltà Latina. Come sappiamo, successivamente essa si è irradiata prima in Italia, poi nel Mediterraneo, in Europa e infine, nel mondo intero. Sulla vetta, il Santuario federale dei Latini dedicato a Giove Laziale – protettore della stirpe latina – incarnò sempre nel mondo antico, prima e dopo la dominazione romana, ciò che oggi la Basilica di San Pietro rappresenta per la cristianità.
Il Complesso storico del Monte Albano comprende: la vetta di Monte Cavo, estesa per circa un ettaro, che nel sottosuolo conserva i templi di Giove Laziale, Giunone Moneta ed altri culti più antichi. Essi sono posti entro un grande recinto sacro (35×70 m. sul quale insiste anche il traliccio Mediaset) affiancato sul lato lungo dalla tribuna ove prendevano posto i rappresentanti dei popoli Latini, a sua volta edificato di fronte all’edificio che ospitava le maggiori autorità romane durante le celebrazioni delle ferie Latine, messo in luce dagli scavi archeologici del 1929. Le pendici erano avvolte dal grandioso Bosco Sacro di Giove (circa 80 ettari) fino alla sottostante Alba Longa (la leggendaria “città delle origini” la cui memoria – come scoperto di recente – i romani celebravano sul promontorio di Prato Fabio). Infine, la Via Sacra costellata di iscrizioni sacre sui basoli (un unicum nel mondo romano) collegava due monumenti tra i più insigni della nostra antichità: Alba Longa e il Monte Albano, posti uno accanto all’altro.
Questo mondo, che dominava il cuore del Lazio antico, è stato ignorato e abbandonato alla vergognosa devastazione operata da decenni da una miriade di ripetitori abusivi: la più alta concentrazione di emittenti d’Europa. È uno scempio che ci è stato duramente rimproverato da ogni ambiente culturale e scientifico, a partire dalle più accreditate istituzioni storico-archeologiche italiane ed estere. Illustri studiosi d’oltralpe hanno recentemente definito la devastazione del Monte Albano “uno scandalo di dimensioni europee”.
Negli ultimi 20 anni il Comune di Rocca di Papa ha condotto da solo una durissima lotta legale contro gli impianti di trasmissione abusivi che ancora devastano il Monte Albano – nonostante siano stati calpestati numerosi vincoli – ordinando la loro demolizione e, implicitamente, il ripristino dei luoghi com’erano in origine. Sebbene il Comune abbia ottenuto sentenze favorevoli in tutti i gradi di giudizio, i condannati continuano tranquillamente a trasmettere, mostrando un altezzoso disprezzo per la Legge, la Storia, l’archeologia e le straordinarie potenzialità turistiche dell’area.
Premesso tutto ciò, il nostro Comitato (a cui ha aderito anche il Comune di Rocca di Papa) – qualora venisse contattato dalle Redazioni in indirizzo – sarebbe lieto di fornire ulteriori e dettagliate indicazioni in merito:
– alla documentazione completa (planimetrie e relative pubblicazioni) relativa alle tre campagne di scavi archeologici effettuate sulla vetta di Monte Cavo nel 1876, 1912 e 1929, oltre alla rassegna fino ai giorni nostri delle numerose e autorevoli pubblicazioni scientifiche;
– alle Ordinanze di sgombero e demolizione del Comune di Rocca di Papa;
– ai ricorsi e sentenze fino all’ultimo grado di giudizio;
– alla delocalizzazione – prevista e mai attuata – degli impianti di diffusione radiotelevisiva presenti su Monte Cavo vetta
– alle cinque interrogazioni e interpellanze parlamentari cadute nel vuoto;
– agli innumerevoli abusi da parte della società I.D.A. (Gruppo Caltagirone) proprietaria di quasi tutta la vetta.
– alla devastazione dell’area adiacente la vetta operata da pertinenze militari, ancora attive o abbandonate di recente.
Comitato promotore di una Legge per il Monte Albano
MONTE CAVO VETTA
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